Title: Scarpia notre prochain
Year: 2020
Organico: per voce recitante e pf. Testo dell’autore
Prima esecuzione: 13-14 Luglio 2020, Festival Puccini di Torre del Lago, v.rec Stefania Sandrelli, pf. Orazio Sciortino
Editore: SUVINI ZERBONI
Genere: Vocal music
Come tutti i personaggi della letteratura che entrano prepotentemente nell’immaginario collettivo, Scarpia è un archetipo. Un’immagine dove ognuno può specchiarsi, riconoscersi, disconoscersi, amarsi, odiarsi. In questo lavoro è Scarpia stesso a raccontarsi: si mostra a noi, sub specie aeternitatis, in tutte le sue incarnazioni, che sono le incarnazione del Potere, della biopolitica, della gestione dei corpi. E’ stato Giuda, Jago, Claudio il fratricida. Si è occupato di Pasolini, di Giordano Bruno, di Piazza Fontana. A modo suo. A modo nostro.
Title: The last land
Year: 2014
Organico: per ensemble e coro di bambini su testi di tradizione orale del Ruanda (1.1.2.1. – Sax. – 1.1.2.0. – Tp. – 4 Perc. [I: Vibr., Xyl., 2 Bg., Conga, 4 Tot., 3 Ps., Tt. – II: Mr., Cp., Crot., Dobachi, 3 Ps., 4 Tot., Gc., Snare Drum, Flex., 5 Wbl. – III: 4 Cp., Glock., Gc., M., 2 Bg., Tt., Wbl. – IV: 3 Ps., Crot., Rain stick, Wind chimes, Tt., Trg.] – Pf. – A.: 1.1.2.2.1.)
(Concertino: 2 Recorder, 2 Fl., 3 V.)
Prima esecuzione: Lucerna, KKL, 12.4.2014 – Human Rights Orchestra, dir. Alessio Allegrini
Editore: SUVINI ZERBONI
Genere: Vocal music
The Last Land: l’ultima terra, un’estesa landa desertica, dove il senso si dissemina e a indicarci una direzione – bussola, stella polare, speranza di orientamento – rimangono l’amicizia e l’impegno etico.
L’amicizia da cui nasce il pezzo è quella che mi lega ad Alessio Allegrini; l’impegno etico è la terra fertile da cui nasce il visionario progetto della Human Rights Orchestra, fondata e ideata dallo stesso Allegrini.
Un’orchestra che riunisce i più grandi musicisti mondiali (dai Berliner Philarmoniker, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, alla Scala di Milano etc), per contribuire con la loro arte alla sfida di riallacciare l’etica con l’estetica: la musica come mezzo per difendere i diritti umani; il concerto che viene sottratto alla logica del mercato e diventa evento di beneficenza per coloro che il Potere ha messo ai margini della Storia (il Ruanda, l’infanzia violata etc.): da logora passerella di star che sgambettano di fronte alla noia benvestita degli abbonati, diviene messaggio, battaglia sociale, impegno.
Quest’anno il progetto della Human Rights Orchestra è dedicato al genocidio del Ruanda. L’idea di Alessio era di scrivere una cantata per coro di ragazzi e bambini, su testi tratti dalla tradizione orale ruandese: in questo modo i ragazzi coinvolti nel progetto sarebbero entrati nel cuore stesso della cultura tradizionale di quelle popolazioni martoriate, cantando nella loro lingua originaria.
Da quest’idea nasce The Last Land, che si apre con una danza brutale (I° movimento: Dance of weapons): è la danza delle Armi, degli aerei con le pance gonfie di morte che solcano i nostri cieli.
Dopo un’ultimo grido, la musica sprofonda nel mistero: inizia il secondo movimento (Elegy – Hymn).
Immaginiamo un tramonto africano, con il sole che declina dolcissimo all’orizzonte, diffondendo i suoi ultimi raggi; il paesaggio è sublime; intorno alla carcassa di una mitragliatrice giocano alcuni bambini, cantando, sottovoce, una ninnananna (tratta dalla tradizione orale del Ruanda).
Dal contrasto tra la bellezza del paesaggio e l’orrore di quella mitragliatrice emerge un canto dolcissimo che sfocia nella seconda parte (Hymn), un Inno – scritto da un bambino Ruandese – che incita i ruandesi a riappropriarsi delle proprie radici culturali, delle proprie millenarie tradizioni.
Perché non vengano travolte dalla ferocia dei proiettili e dalla omologazione dei mercati.
Title: Vale
Year: 2014
Organico: mezzosoprano, percussione e trio d’archi su un testo di tradizione orale
Prima esecuzione: Milano, Festival Cinque Giornate per la Nuova Musica, Museo del Novecento, 18.3.2014 – New Made Ensemble
Editore: SUVINI ZERBONI
Genere: Vocal music